\paperw9000 \margr0\margl0 \plain \fs20 \f1 \fs24 Carlomagno (768-814) aveva creato un dominio che si estendeva dallÆEbro allÆElba, dalla Frisia a parte dellÆItalia, segnando pro
fondamente la storia dellÆOccidente europeo.\par
Durante il suo regno promosse una vasta opera di riordino legislativo e giuridico e favor∞ unÆimportante, per quanto effimera, \b \cf4 \ATXht11241 rinascita intellettuale\b0 \cf0 \ATXht0 . AllÆantico \i r
egnum Francorum\i0 , sempre sussistente, si sovrappose, con la consacrazione di \b \cf4 \ATXht11111 Carlomagno\b0 \cf0 \ATXht0 a imperatore, da parte di \b \cf4 \ATXht11131 Leone III\b0 \cf0 \ATXht0 (800), lÆuniversalitα del \b \cf4 \ATXht11121 Sacro R
omano Impero\b0 \cf0 \ATXht0 sorto in quellÆoccasione. La storia di questo supera di gran lunga gli stretti limiti di una storia di Francia. Una dimensione propriamente francese della storia dei Carolingi si rintraccia invece durante le lotte tra il suc
cessore di Carlomagno, Ludovico il Pio (814-840), che con lÆ\i Ordinatio imperii\i0 dellÆ871 aveva tentato di affermare il criterio dellÆunitα imperiale, e i figli che a ci≥ si ribellarono, e poi durante le lotte intestine tra quegli stessi figli. LÆesi
to di questa lotta fu il trattato di Verdun (843), che sanc∞ la divisione dellÆImpero carolingio in tre zone che prefiguravano tre rispettive future entitα politiche: mentre a Lotario rest≥ il titolo imperiale, la Lotaringia e lÆItalia, a Carlo il Calvo
(843-877) tocc≥ il territorio francese tranne le terre a Est della Mosa, Sa⌠ne e Rodano, e a Ludovico il Germanico il regno orientale tra lÆElba e il Reno. Pochi anni dopo, a Meersen (870), lÆindividualitα politica della Germania veniva confermata, pure
se nominalmente essa faceva ancora parte dellÆimpero, la cui corona spett≥ nellÆ881 proprio al re dei Franchi orientali, Carlo III il Grosso.\par
Con il trattato di Ribermont (880) il confine tra le future Francia e Germania venne spostato ad Ovest dell
a Mosa e sulla Schelda. Carlo il Calvo venne riconosciuto come re dei Franchi occidentali e lui e i suoi successori, pur continuando a nutrire aspirazioni imperiali, assunsero di fatto una figura sempre meglio definita di sovrani di un determinato territ
orio. Il loro potere fu per≥ ridotto sempre pi∙ a poca cosa. Mentre fin dallÆ840 la Francia veniva devastata dalle incursioni normanne (nellÆ885 i Normanni entravano a Rouen e assediavano Parigi) e non cessava la minaccia degli attacchi degli Slavi e deg
li Arabi, sul piano interno Carlo il Calvo veniva costretto nellÆassemblea di Quierzy (877) ad acconsentire alla pratica di una trasmissione pressochΘ ereditaria dei feudi in linea di primogenitura maschile, riconoscendo cos∞ uno stato ormai di fatto.
\par
Incapace di far fronte alle incursioni vichinghe, Carlo il Grosso fu ben presto deposto (887); come re di Germania gli successe Arnolfo di Carinzia, imparentato con i Carolingi. Di fatto lÆimpero carolingio era finito, anche se lo stesso Arnolfo prese
per breve tempo la corona imperiale.\par
Deposto Carlo il Grosso, lÆaristocrazia francese scelse come re un proprio pari, il difensore di Parigi dai Normanni Eude o Oddone (887-898), figlio di Roberto il Forte, conte di Parigi. Per un secolo la Francia
oscill≥ fra gli ultimi rampolli della gloriosa dinastia \b \cf4 \ATXht111111 carolingia\b0 \cf0 \ATXht0 e quelli della nuova dinastia dei conti di Parigi, mentre la stessa autonomia della Francia veniva messa pi∙ di una volta in forse dallÆintervento d
egli imperatori tedeschi. Nel 987 la partita fu definitivamente vinta da Ugo Capeto (figlio e successore del potentissimo conte di Parigi Ugo), che i grandi riconobbero loro sovrano, ponendo le premesse per lÆaffermazione di una nuova monarchia, che sarα